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L’atrofia mascellare è una condizione che può influenzare profondamente la qualità della vita, con difficoltà sia estetiche che funzionali.
Si verifica quando si perde il volume osseo nella mascella, un problema fisico, ma che ha un impatto notevole anche sulla fiducia in se stessi e sulla capacità di vivere serenamente momenti quotidiani, come un sorriso spontaneo o un buon pasto. La perdita ossea può compromettere la stabilità dei denti circostanti, portando ad altre complicazioni se non viene affrontata tempestivamente. Ma che cosa determina questa condizione? Come si manifesta e quali rimedi possono aiutare a gestirla?
Cos’è l’atrofia mascellare
L’atrofia mascellare è una perdita progressiva dell’osso della mascella. Questo fenomeno si verifica di solito dopo la perdita di uno o più denti, soprattutto se la mancanza non viene corretta prontamente. Quando un dente non è più presente, l’osso sottostante non riceve più la stimolazione necessaria attraverso il movimento della masticazione.
Quest’ultima, infatti, svolge un ruolo essenziale nel mantenere l’osso in salute, fornendo una continua sollecitazione che stimola la rigenerazione del tessuto osseo. Senza questa sollecitazione, nel tempo l’osso inizia a ridursi, perdendo volume e densità. Il processo di riduzione ossea può iniziare già pochi mesi dopo la perdita del dente e, se non viene affrontato correttamente, può progredire causando altre complicazioni.
I sintomi principali di questa condizione
L’atrofia mascellare può portare alla manifestazione di diversi sintomi. Tra i più comuni ci sono la difficoltà a masticare cibi solidi, la sensazione di instabilità della protesi e la perdita del contorno naturale del viso. Molti pazienti descrivono anche una sensazione di disagio estetico, poiché il volto può apparire più “affossato” o segnato rispetto a prima.
I rimedi per l’atrofia mascellare
Per contrastare l’atrofia mascellare, esistono diverse soluzioni. L’approccio dipende dallo stato di avanzamento della condizione e dalle esigenze individuali del paziente. Un’opzione è il ricorso ad impianti dentali tradizionali, che possono fornire una nuova stimolazione all’osso rimanente, aiutando a mantenerne la struttura.
Quando l’osso mascellare è fortemente ridotto, gli impianti zigomatici rappresentano una soluzione efficace. A differenza degli impianti tradizionali, questi vengono ancorati nell’osso dello zigomo, che sovente è più spesso e denso rispetto a quello della mascella. Questa tecnica consente di evitare complesse procedure di innesto osseo, offrendo ai pazienti un’alternativa valida quando la mascella non ha sufficiente densità ossea per supportare un impianto tradizionale.
Gli impianti zigomatici sono, quindi, indicati per i pazienti che non possono o non desiderano sottoporsi a complessi trattamenti di rigenerazione ossea. Se ci si chiede quali siano i prezzi degli impianti zigomatici, è importante considerare che il costo varia a seconda di diversi fattori, come il grado di complessità dell’intervento e le specifiche esigenze del paziente. Questa soluzione rappresenta spesso un investimento indispensabile per chi vuole migliorare la propria qualità della vita.
Come prevenire l’atrofia mascellare
La prevenzione, anche in questo caso, è la cura migliore. È fondamentale, per evitare che l’osso si deteriori, mantenere sempre una corretta igiene orale e agire tempestivamente in caso di denti mancanti. Può essere davvero determinante optare per soluzioni specifiche che i professionisti possono consigliare, per evitare la progressiva riduzione del volume dell’osso.
Inoltre, è essenziale la cura regolare dei denti e delle gengive per mantenere una bocca sana e ridurre il rischio di infezioni o infiammazioni che potrebbero accelerare il processo di perdita ossea. A questo proposito, non si devono mai trascurare le visite regolari dal dentista, per monitorare lo stato della salute orale e per intervenire subito in caso di problemi.
Anche l’alimentazione ha un ruolo importante, perché una dieta ricca di calcio e vitamina D può essere un ottimo aiuto per mantenere la salute delle ossa, riducendo di conseguenza il rischio di atrofia. Questa condizione può essere, quindi, trattata adeguatamente, con le giuste informazioni e l’aiuto di specialisti esperti.
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